Greeting Cards: intervista a Cristiano Porqueddu 

Diana Castelnuovo-Tedesco / News /
First recording of Mario Castelnuovo-Tedesco Greeting Cards for Guitar by Cristiano Porqueddu

Cristiano Porqueddu è riconosciuto come uno dei maggiori interpreti della musica per chitarra del XX e XXI secolo ed è impegnato in un’attività artistica internazionale che include concertismo, discografia e composizione. Nel novembre 2022 è uscito il suo ultimo progetto discografico, un set di due CD che rappresenta la prima registrazione integrale delle Greeting Cards per chitarra di Mario Castelnuovo-Tedesco basata sull’edizione pubblicata dalla Ricordi e curata da Frédéric Zigante. Cristiano ha gentilmente concesso di raccontarci delle sue esperienze nel fare la registrazione di questa musica.

Tra il 1953 e il 1967 Mario Castelnuovo-Tedesco scrisse 53 “Greeting Cards”.  Era il suo modo celebrare amici, allievi e conoscenze facendone una specie di ritratto musicale. Il compositore assegnò a ciascuna lettera dell’alfabeto le note sulle scale cromatiche ascendenti e discendenti e, con le lettere del nome del soggetto, sviluppò il materiale tematico per una composizione in loro onore. Le 21 Greeting Cards scritte per chitarra sono raccolte in un’edizione critica pubblicata nel 2019 dalla Ricordi a cura di Frédéric Zigante. Dopo l’uscita di questa nuova edizione Cristiano Porqueddu ha deciso di esplorare e registrare questi brani. Il risultato di quasi due anni di lavoro è Mario Castelnuovo-Tedesco Greeting Cards (Brilliant). 

Intervista a Cristiano Porqueddu a cura di Diana Castelnuovo-Tedesco — Novembre 2022

Cristiano, il tuo repertorio e la tua discografia sono vasti e impressionanti! Cosa ti ha attratto alle Greeting Cards? 

I grandi artisti si vedono negli spazi ristretti: nella loro capacità di modellare una manciata di note e rendere il legame tra di loro unico; in quella di tracciare su una tela pochi segni per determinare uno stile; in quella di scegliere i suoni delle singole sillabe di un piccolo bouquet di parole e scrivere un capolavoro. Queste pagine di Castelnuovo-Tedesco sono degli acquerelli preziosi che pur facendo uso di una parte del vocabolario del compositore rendono l’idea del suo spessore e della innata capacità di estrarre musica persino da fonti casuali. È una sfida che ho accettato anche come interprete non solo su quest’opera del compositore fiorentino ma sul repertorio di mia competenza: cerco di capire fin dove il ruolo di interprete può elevare una pagina di musica indipendentemente dal suo livello di scrittura oggettivo. Ho messo in pratica questa ricerca nella recente trilogia Easy Studies for Guitar (Brilliant Classics, 2016-2019) dove ho registrato in prima assoluta 170 studi per chitarra del nostro tempo, pressoché sconosciuti, cercando di scavare a fondo nella ricerca espressiva, timbrica e interpretativa.

L’edizione integrale delle Greeting Cards a cura di Frédéric Zigante pubblicata dalla Ricordi nel 2019 presenta i testi musicali come concepiti da Castelnuovo-Tedesco, senza le revisioni e modifiche delle edizioni precedenti, che immagino che tu già conosca. Come ti ha ispirato la nuova edizione?

 Il fatto che ci si sia mossi finalmente verso le intenzioni dell’autore. Come interprete non amo – per usare un eufemismo – vi sia qualcosa tra me e chi ha scritto la musica.

 Mi avevi detto che il tuo lavoro a questo progetto è durato quasi due anni. Raccontaci come hai affrontato lo studio di questi brani e come hai trovato una tua strada interpretativa in queste composizioni. 

Tenendo ovviamente salda la mia attenzione alla costruzione musicale, ho preferito passare dai dedicatari, ovvero, ove possibile, ho studiato a fondo la vita e il legame tra Castelnuovo-Tedesco e le persone a cui egli ha dedicato le singole composizioni. A volte l’operazione di ricerca portava diversi spunti di ispirazione a volte no. Nel primo caso ho applicato parametri interpretativi che non arrivavano solo dalla musica scritta ma anche dalle peculiarità artistiche del dedicatario. Un esempio palese è Volo d’Angeli dove ho fatto uso di alcune tecniche esecutive nel campo timbrico applicate agli Studi di Virtuosità e di Trascendenza e alle prime cinque Sonate di Angelo Gilardino. Nel secondo caso, ho ricostruito l’impianto interpretativo in modo più diretto a seguito anche dello studio dell’intero catalogo di opere per chitarra del compositore fiorentino condotto dai tempi dell’Accademia.

Mentre studiavi e suonavi questi brani, che emozioni hai provato? Dopo aver studiato a fondo questi brani intensamente personali e intimi, ti senti più vicino a Castelnuovo-Tedesco in qualche modo?  

Il lato emozionale accompagna ogni azione della mia esistenza, nel bene e nel male, portando spesso anche guai non indifferenti, ma nella maggior parte dei casi, soddisfazioni che nessun titolo o riconoscimento porteranno mai. Empatizzare col compositore, ricostruendo dal carteggio che ho avuto la possibilità di leggere e studiare il suo mondo ed il suo rapporto con i dedicatari, è stata la strada principale che ho battuto. A questa si sono affiancate una infinità di altri sentieri di carattere puramente emotivo legati a ciò che trovo in tutta la musica di Castelnuovo-Tedesco. Perdercisi, credimi, è cosa facile. 

La mia memoria nelle faccende quotidiane è un colabrodo ma in tutto quello che concerne la musica e la mia attività è talmente nitida che sorprende persino me. Memoria selettiva, credo si chiami. Ricordo perfettamente di aver letto per la prima volta una pagina di Castelnuovo-Tedesco a dodici anni e la prima Greeting Card a sedici. La musica dell’autore fiorentino ha accompagnato fino ad oggi la mia vita di artista e come ho detto sopra, con il prezioso aiuto di Angelo Gilardino, ai tempi della mia frequentazione dell’Accademia Internazionale di Musica di Biella ebbi la possibilità di avviare uno studio integrale del suo catalogo per chitarra sola e le diverse opere di saggistica (illuminanti, per quanto mi riguarda). Castelnuovo-Tedesco è uno di quei pochissimi autori che tratta le note come Proust faceva con le parole: nessuna di esse non può che essere in quel preciso punto.  Chi suona la chitarra deve sentirsi obbligatoriamente vicino a questo modo di concepire la musica scritta per il suo strumento.

Il compositore ha sempre insistito che le Greeting Cards erano “poco più che divertimenti,” cioè che non erano composizioni importanti. Sei d’accordo oppure no?

Occorre osservare la questione sotto due punti di vista. Se si sposta appena il lembo della tenda sulla produzione di Castelnuovo-Tedesco ci si rende conto della complessità delle opere che l’autore ci ha lasciato. Addentrandoci più a fondo in questo ambiente è davvero difficile non essere d’accordo con questa affermazione. Se, per contro, si osservano le singole Greeting Cards in modo indipendente è analogamente difficile non rendersi conto che ci si trova davanti a delle deliziose miniature la cui resa finale è eccellente, se l’interprete è all’altezza. È vero, alcune sono più riuscite, altre hanno bisogno di un intervento dell’esecutore davvero profondo e maturo e probabilmente il fil-rouge che ne unisce la maggior parte è a tratti eccessivamente in rilievo ma la ricchezza melodica e la inattesa capacità di semplicissime melodie di colpire l’immaginazione di chi ascolta non può lasciare indifferente chi ama la musica.

Spinto proprio da questo studio e da una delle tante sfide che Gilardino nascondeva nei suoi messaggi (scrivere una melodia, diceva, non è cosa che si può imparare: o lo si sa fare o si deve lasciar perdere) ho deciso di scrivere gli “Eight Studies from Views of Xiaoxiang”, otto studi da concerto per chitarra sola basati proprio sulla costruzione melodica. Sono dedicati a otto eccellenti giovani concertisti e, guarda un po’, scrivendoli ho tenuto conto delle peculiarità artistiche dei dedicatari che ho ascoltato in certi casi più volte dal vivo…La loro pubblicazione, mentre parliamo, è imminente.

Le Greeting Cards esprimono una gamma di sentimenti, referenze musicali, e influenze che Mario ha scelto per creare i ritratti di amici, colleghi, e studenti. Hai trovato che alcune si adattassero meglio al tuo stile? Ne hai una preferita?

Spero di non cadere nell’ovvio ma è la verità: in ciascuna di esse, anche a seguito di un approfondito studio sulla genesi, ho trovato spunti per accendere il mio interesse. Quelle che più si avvicinano al mio sentido e che hanno conseguentemente dovuto subire immancabili quanto radicali modifiche agli impianti dinamici e agogici sono Canzone Siciliana [sul nome di Mario Gangi], Tonadilla [sul nome di Andrés Segovia], Sarabande [sul nome di Rey de la Torre], Aria da Chiesa [sul nome di Ruggero Chiesa] e Volo d’Angeli [sul nome di Angelo Gilardino]. Le ultime si stagliano su tutte le altre.

Castelnuovo-Tedesco fece da mentore a tanti musicisti, tra cui il compositore Angelo Gilardino (1941-2022), che è stato il tuo insegnante. Oltre alla Greeting Card che MCT ha scritto per Gilardino, Volo d’Angeli, hai anche registrato la Sonata Mediterranea di Gilardino, che include un tempo dedicato a Castelnuovo-Tedesco. Perché hai deciso di mettere insieme l’opera di Gilardino con le Greetings? Consideri Gilardino un filo di collegamento tra te e Castelnuovo-Tedesco?

Amo pensarlo. Il mio modo di approcciarmi alla musica ed in particolare al repertorio della chitarra è vicinissimo a quello di questi due pilastri della storia dello strumento. Accostare le dediche di Gilardino al suo mentore in un prodotto discografico che lo stesso compositore asigliano-vercellese aveva visto nascere e crescere, l’ho ritenuto un gesto dovuto alla memoria di una persona che per oltre vent’anni ha condiviso con me una fetta importante di esistenza e una quantità innumerevole di musica.

Se c’e altro che vuoi aggiungere, non esitare a dircelo!

È semplicemente folle che le Greeting Cards non figurino nei programmi da concerto o nelle tracklist di prodotti discografici e che una preoccupante percentuale di chitarristi preferisca musica di terza classe a questi gioielli musicali. 

Grazie, Cristiano di aver condiviso le tue osservazioni e soprattutto grazie per la bella musica!