Musica da Camera con chitarra: Intervista a Duilio Meucci

Diana Castelnuovo-Tedesco / News /
Mario Castelnuovo-Tedesco Guitar Chamber Music

Il 125mo anniversario di Mario Castelnuovo-Tedesco è accaduto il 3 aprile 2020, durante il primo, spaventoso lockdown. Gli eventi e i concerti sono stati annullati: tutti erano sul filo del rasoio. Nonostante tutti gli ostacoli, Duilio Meucci, con i suoi prodigi talenti come chitarrista e anche come regista di video produzioni, è riuscito a trovare un bellissimo modo per rendere omaggio al compositore. Insieme ai suoi collaboratori ha registrato “a distanze” qualche battuta dell’indimenticabile secondo movimento del Quintetto per chitarra e archi, Op. 143, col risultato così geniale come commovente. In meno di due minuti hanno catturato lo spirito del momento, in un modo artistico e raffinato.  Quando Duilio ci ha detto che che lui e suoi collaboratori (il Quartetto Felix, la violinista Antonella D’Andrea, il flautista Marco Salvio, e il chitarrista Pietro Locatto) intendevano incidere un intero CD dedicato alla musica da camera di Castelnuovo-Tedesco, non vedevamo l’ora di ascoltare le sue interpretazioni! Il CD, intitolato Notes: Mario Castelnuovo-Tedesco Guitar Chamber Music è uscito nel 2021 (Stradivarius).

Secondo il chitarrista, “Notes [Appunti] è un titolo tutt’altro che casuale, così come le opere scelte per rappresentarlo. Nel racconto di questo repertorio, la mia volontà – con l’aiuto di un omogeneo arco temporale che va dal 1950 e termina fino agli ultimi giorni di vita del Maestro – è stata quella di rendere evidenti alcune delle possibilità di salvezza che la chitarra assume attraverso il camerismo, con ingegni compositivi che si possono ancora definire esemplari saggi di bravura e di felice ispirazione, ad oggi insuperati. Come su un taccuino, gli appunti presi assumono forma, e si fanno argomento per delle possibilità, quindi diventano tesi, evidenza, e, infine, ricordo.”

Duilio ha gentilmente concesso di raccontarci delle sue esperienze con la registrazione di questa musica.

Intervista a Duilio Meucci a cura di Diana Castelnuovo-Tedesco, dicembre 2021

Come hai deciso di registrare questa musica? Cosa speravi di ottenere?

È sempre stato un sogno per me immaginare di suonare un giorno il Quintetto Op.143! dalla prima volta che ho ascoltato l’interpretazione di Yamashita con il Tokyo String Quartet sono rimasto stregato da questo pezzo. Come spesso accade, gli interpreti “informano” la musica, facendo in modo che in tanti se ne innamorino, e legando quella pagina in modo indissolubile alla loro visione, influenzano definitivamente chi li ascolta.

Il tuo CD include non solo musica da camera, ma anche un brano per due chitarre e un breve brano per chitarra sola. Come hai scelto questi brani?

Come già detto, studiare e suonare il Quintetto era un mio sogno, quindi tutto parte da lì. Ma dal quintetto procediamo per sottrazione di elementi al camerismo (Aria per trio, Fantasia con pianoforte, Sonatina con flauto) per giungere alla sublimazione del concetto chitarristico  (Fuga Elegiaca per due chitarre) fino ad arrivare alla “melodia senza accompagnamento” che la chitarra sola esegue come “una preghiera”[Appunti Op.210, libro 1: no.2]: anche in un canto semplice, il camerismo di MCT e la sua visione orchestrale di insieme emergono con forza.

Quale impressione vuoi lasciare all’ascoltatore?

L’idea che la vita, come la musica, non è possibile se non insieme, anche quando si è da soli.

Gli altri musicisti con cui hai collaborato, conoscevano già la musica di MCT oppure era la prima volta che la suonavano?

Certamente! Soprattutto il Concerto! Ma era la prima volta che la suonavano (eccezione fatta per il flautista Marco Salvio).

Mentre studiavi e suonavi questi brani, cosa ti ha particolarmente colpita o sorpresa?

La chiarezza del pensiero di MCT: quello che voleva era esplicitato non solo con il pensiero musicale ma anche con indicazioni agogiche estremamente raffinate, che mi hanno personalmente ispirato nella realizzazione quanto più strettamente vicina alla volontà dell’autore (cfr. Op. 143 Allegro con fuoco, track 4).

Quale dei brani da te registrati è il tuo preferito e perché?

Indubbiamente il Quintetto, come già detto nella mia prima risposta. Fascinazione giovanile, confermata nella maturità.

Se c’e altro che vuoi aggiungere, non esitare a dirmelo!

Aggiungo che sono felice di aver lavorato su questa musica, trovo che sia importantissima, e ringrazio sinceramente tutti i musicisti che hanno voluto collaborare alla realizzazione di questo sogno.

Che meraviglia che il tuo sogno si sia realizzato! Grazie, Duilio, di aver condiviso la tua esperienza con noi. Complimenti a te e ai tuoi collaboratori per la bellissima musica!