Musica per chitarra: Intervista ad Antonio Rugolo

Diana Castelnuovo-Tedesco / News /
Antonio Rugolo Guitarist Interview

Per il suo ultimo progetto di registrazione, il pluripremiato chitarrista Antonio Rugolo prende in esame tutte le opere che Mario Castelnuovo-Tedesco scrisse per chitarra sola nel periodo italiano. Mario Castelnuovo-Tedesco: The Complete Italian Solo Guitar Music (Brilliant Classics) prende vita dal desiderio del chitarrista di rileggere le partiture del compositore fiorentino dai manoscritti coadiuvati dalle recenti edizioni Bèrben e Ricordi curate da Angelo Gilardino, invece che dalle note edizioni revisionate da Andrés Segovia. Nelle note del libretto che accompagna il CD, Antonio ci spiega che il suo intento è stato quello di dare luce a tutte le idee messe in campo da Castelnuovo-Tedesco nelle sue partiture per chitarra. Antonio ha gentilmente concesso di raccontarci della sua esperienza durante lo studio e la registrazione di questa musica.

Intervista ad Antonio Rugolo a cura di Diana Castelnuovo-Tedesco — Maggio 2023

Qual è stato l’obiettivo del tuo progetto? Cosa speravi di ottenere?

Ogni nuovo lavoro nasce sempre da esigenze diverse; questo disco è nato dal desiderio artistico di suonare musiche splendide a cui sono legato da diverso tempo. Per anni ho suonato in concerto e ai concorsi, il Capriccio Diabolico (versione di Segovia) ma quando dopo il 2001 sono emersi i manoscritti e poi le pubblicazioni di Gilardino, si è subito acceso in me, il desiderio di scoprire come fossero davvero questi brani prima degli interventi Segoviani. Mi sono subito reso conto che il lavoro sarebbe stato lungo ma entusiasmante, e avrei potuto dare un importante contributo alla conoscenza più profonda di queste pietre miliari del nostro repertorio.

Quali sono le differenze tra le edizioni della musica di Castelnuovo-Tedesco con le revisioni di Segovia e le edizioni più recenti basate sui manoscritti a cura di Gilardino (pubblicate dalla Bèrben e dalla Ricordi)?

Sono molto diverse ma utili tutte per uno studio profondo di questo repertorio: è noto che Segovia per diverse ragioni, apportava modifiche che cercavano di rispettare il volere del compositore, ma che risolvevano spesso, le intricate trame contrappuntistiche o le armonie troppo ricche e complesse pensate dall’autore, con soluzioni strumentalmente sempre molto efficaci ma che necessariamente richiedevano il sacrificio di alcuni elementi musicali. Nelle edizioni edizioni curate da Gilardino, quasi tutti gli elementi vengono ripristinati, a partire dalle battute mancanti o completamente diverse, fino a tutta una serie di piccole differenze armonico/contrappuntistiche. Il risultato musicale è sicuramente molto più ricco ma in alcuni punti nevralgici, alzano di molto il coefficiente di difficoltà.

Raccontaci un po’ del tuo lavoro di preparazione per la registrazione.

ll lavoro di preparazione è stato davvero lungo: per la Sonata (Omaggio a Boccherini) ho lavorato un intero anno solo per trovare le soluzioni strumentali, le diteggiature le articolazioni giuste perchè ogni frase potesse suonare come sentivo che dovesse essere; dopo questa prima fase di studio l’ho poi suonata in concerto e dopo l’ho registrata. Per il Capriccio Diabolico è stato più semplice perchè al rientro da una tournée in Cina dove l’ho suonato più volte, l’ho registrato ripristinando le battute mancanti e facendo anche qui il lavoro di analisi di tutti gli elementi musicali modificati da Segovia. Le due Variazioni  [Variations à travers les siècles, op. 71 e Variations sur un petit air populaire, op. 95] sono state poi incise due anni dopo circa, lasciando che potessero sedimentare nella mente e nelle dita perchè erano brani che non avevo mai studiato prima. Un viaggio affascinante che rifarei per della musica così bella.

Mentre studiavi e suonavi questi brani, che emozioni provavi? Cosa di ha particolarmente colpita?

Mi ha sempre colpito il modo incredibile in cui MCT riesce a trattare la chitarra; è capace davvero di farla gioire, cantare, piangere, come pochi compositori sono riusciti a fare con il nostro difficile e a volte ingrato strumento. Le emozioni sono profonde, intime e potenti, perché in ogni momento ho trovato una parte di me, della mia anima e del mio modo di amare la musica. Non smetterò mai di ringraziarlo per questo dono!

Cosa ti è piaciuto di più nel creare questo progetto?

Essere riuscito dopo tante ore di studio e sacrificio, a trovare in alcuni punti, soluzioni strumentali inaspettate anche a me, che potessero ridare luce alla musica, nonostante la loro evidente difficoltà.

Quale impressione vuoi lasciare all’ascoltatore di questo CD?

Non saprei, questo lavoro mi rappresenta molto come persona e come musicista quindi sarebbe bello sapere quale impressione avrà chi lo ascolterà. Io spero solo che possa piacere e che possa piacere al Maestro se potesse ascoltarmi da la sù!

Le edizioni di Segovia sono ancora considerate da tanti musicisti lo standard per le esecuzioni di questi brani e sono la versione spesso insegnata ai giovani chitarristi. Speri che questo CD possa contribuire ad un ripensamento?

Si certo, sono convinto che bisognerebbe assolutamente prendere in considerazione l’ipotesi di affrontare queste pagine con maggiore consapevolezza; alcuni miei studenti stanno studiando queste pagine con risultati apprezzabili; credo che soprattutto nella Sonata bisognerebbe assolutamente prendere in considerazione la versione del manoscritto che con i dovuti accorgimenti diventa perfettamente smontabile in tutte le sue parti. Penso a come tante trame contrappuntistiche sono state interrotte, come nell’esordio si intersecano perfettamente il primo e il secondo tema, o la potenza espressiva dei salti di ottava, quinta e sesta del IV tempo ridotto ad un semplice arpeggio di re maggiore…sono tanti i momenti che secondo me, se conosciuti nel profondo, spingerebbero un interprete maturo a non avere dubbi. Mi piacerebbe un giorno poter pubblicare i folti appunti di questo mio lavoro, in modo che i giovani possano avere una guida già sperimentata e consolidata.

Se c’è altro che vuoi aggiungere, non esitare a dircelo!

Volevo ringraziare te, Diana, per il supporto, il sostegno e l‘opportunità di raccontarmi sul sito del Maestro: per me un grande onore. Grazie!

Grazie a te, Antonio, per la tua passione per la musica di MCT, e per la potenza espressiva e il perfetto equilibrio che ascoltiamo soprattutto nella Sonata, il Capriccio Diabolico e la Tarantella.