Un ricordo di Angelo Gilardino

Diana Castelnuovo-Tedesco / News /
San Michele a Monteripaldi - Giovanni Colacicchi 1927

Angelo Gilardino — compositore, musicologo, editor, e autore — ci ha lasciato il 14 gennaio 2022, dopo aver festeggiato il suo 80esimo compleanno lo scorso novembre.   Oltre alla sua enorme produzione creativa, vorrei ricordare la sua amicizia con Mario Castelnuovo-Tedesco e la sua dedizione nel rendere disponibile, sempre in forma autentica, la musica e la storia del suo mentore.  Il suo instancabile lavoro è stato essenziale alla riscoperta delle opere di Castelnuovo-Tedesco degli ultimi anni.

Nel suo libro Io, la chitarra e altri incontri, Angelo ci racconta in forma epistolare della loro fitta corrispondenza durante l’ultimo anno di vita di Mario. Gilardino racconta a Mario e a noi lettori quanto questa relazione fosse importante per lui. L’interesse di Mario nei suoi confronti e i suoi consigli di dedicarsi alla composizione cambiarono per sempre la vita del giovane Gilardino. Mario gli affidò la cura delle edizioni di alcune sue opere per chitarra importanti, tra cui Los Caprichos de Goya e Platero y yo. Secondo Gilardino, la decisione di scegliere un giovane musicista alle prime armi per questo impegno fu molto audace. Tuttavia, Mario si basava sul suo sesto senso, e non si preoccupava di quello che avrebbero pensato gli altri. In queste edizioni, Gilardino scelse di pubblicare il testo originale di Castelnuovo-Tedesco senza diteggiature o pesanti modifiche, allo scopo di compiere pienamente la volontà dell’autore. Questa filosofia influenzò anche la sua cura delle reedizioni del Capriccio Diabolico, la Tarantella, and la Sonata (Omaggio a Boccherini), le quali erano tutte basate su manoscritti originali trovati negli archivi della Fundacíon Andrés Segovia, di cui Gilardino fu direttore artistico dal 1997 al 2005. 

Angelo fu amico di mio nonno, e in seguito divenne amico dei miei genitori. Eventualmente ebbi la fortuna di conoscerlo e di considerarlo un amico. Come Mario l’aveva incoraggiato, Angelo mi incoraggiò e aiutò la nostra famiglia ad andare avanti con la pubblicazione delle opere di mio nonno. Mi mise in contatto con Laura Moro delle Edizioni Curci che è diventata non solo una collaboratrice stupenda ma anche una cara amica. Angelo si prese personalmente l’incarico di curare la Mario Castelnuovo-Tedesco Collection per le Edizioni Curci, un vasto progetto editoriale che ha portato alla pubblicazione di composizioni inedite tra cui brani di musica da camera, le liriche, la musica per pianoforte, la musica orchestrale e alcune opere liriche. Per il suo impegno editoriale Angelo ottenne il Premio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e la Medaglia della Camera dei Deputati. 

Oltre al suo lavoro come editor di musica, la nostra famiglia è grata ad Angelo per la bellissima biografia, Mario Castelnuovo-Tedesco: Un fiorentino a Beverly Hills, pubblicato nel 2018. In questo libro Angelo condivide col pubblico non solo i suoi ricordi del compositore, ma anche i suoi pareri sul valore di questa musica.  Quello stesso anno Angelo ricevette l’autorizzazione dalla Signora Emilia Segovia, moglie del grandissimo chitarrista spagnolo, di pubblicare le lettere che suo marito scrisse a Castelnuovo-Tedesco (Caro Mario:Lettere a Castelnuovo-Tedesco è stato pubblicato presso la Curci.) Poiché queste lettere sono conservate oggi nell’archivio di Mario Castelnuovo-Tedesco presso la Library of Congress, ho avuto l’onore di fare da tramite tra Gilardino e la biblioteca. Per alcuni mesi eravamo in contatto quasi tutti i giorni.  Questa esperienza mi ha dato l’opportunità di capire pienamente la sua operosità, la sua immensa conoscenza di tanti argomenti, e la sua intensa dedizione alla tutela del patrimonio musicale di mio nonno. 

Proprio come Mario si affidò al futuro, incoraggiando i suoi studenti e i giovani musicisti con le sue Greeting Cards (tra cui, Volo d’Angeli sul nome di Gilardino), Angelo dedicò brani ai musicisti promettenti. Nel dicembre 2017 scrisse su facebook : “È una scelta cosciente: [i giovani musicisti] rappresentano il futuro e io, ormai anziano, credo che dovrebbero essere responsabili del destino della musica per chitarra classica.”

Grazie, Angelo, per averci insegnato, per averci ispirato, e per aver lavorato così tanto per assicurare che la musica e la storia di Mario Castelnuovo-Tedesco non rimanga nell’ombra. 

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Ci si può domandare come mai ho scelto questo quadro per illustrare  questo ricordo. Il quadro, che rappresenta San Michele a Monteripaldi vicino a Firenze, apparteneva a Mario Castelnuovo-Tedesco, il quale richiese questo paesaggio dal suo amico, l’artista Giovanni Colacicchi nel 1927.  Entrambi Mario e Angelo apprezzavano questo quadro. Quando, nel 2004, Angelo celebrò Mario coi “Cipressi-Ricordo di Mario Castelnuovo-Tedesco”, il primo tempo della  Sonata Mediterranea, cercò di evocare la Toscana raffigurata nel quadro preferito del suo mentore. Come racconta in Io, la chitarra e altri incontri, scelse quell’immagine per la copertina dell’edizione del suo brano. Si preoccupò quando mia madre Lisbeth gliene mandò una foto poiché gli parve di notare segni di distacco di colore dalla tela. Le scrisse al riguardo, come era sua consuetudine, in modo diretto, raccomandandole un restauro: “ero preda di un’ autentica paura che qualcosa, di quel mondo, si sciupasse”.  Diverse volte mi ricordò della sua preoccupazione.  Dato il mio rispetto per la sua conoscenza della pittura del novecento, non avevo nessun dubbio che avesse ragione. Finalmente nell’autunno del 2021 trovai la persona giusta per realizzare questo lavoro. Quando ricevetti il quadro restaurato alla fine di dicembre mi affrettai a inviargliene una foto. Gilardino mi rispose: “È un dipinto per me più importante di Picasso. Sono felice che tu l’abbia messo in sicurezza.” Questo si rivelò il nostro ultimo scambio. Sono felice che abbia lasciato questo mondo con una cosa in meno di cui preoccuparsi. 

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